Diversamente da quanto ci si sarebbe aspettati, quando il 20 novembre ha incontrato la delegazione statunitense, il presidente non-eletto non ha cercato di modificare il piano di pace, ma di ottenere un’amnistia; non un’amnistia per i crimini di guerra, ma per i reati di corruzione. Il primo marzo 2022 il parlamento europeo – eletto a suffragio universale – in una sessione cui ha partecipato in videoconferenza il presidente Zelensky, ha fatto propria l’ottica della Nato, che ignora gli Accordi di Minsk e considera l’operazione speciale russa contro i nazionalisti integralisti – in applicazione della Risoluzione 2202 del Consiglio di Sicurezza – un’«aggressione militare illegale, non provocata e ingiustificata». Nessuno menziona però il punto più critico: l’Unione Europea, e di conseguenza la Nato, dovranno riconoscere che la Russia non ha compiuto «un’aggressione militare illegale, non provocata e ingiustificata», ma ha applicato legittimamente la risoluzione 2202 del Consiglio di Sicurezza, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale.
Author: Thierry Meyssan
Published at: 2025-11-25 07:06:32
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