La Br assassina dipinta come una chef

La Br assassina dipinta come una chef


Resiste lo strano senso di perdono a inquilini di ideologie e movimenti rivoluzionari, estremisti, estremi di azione, assassini, brigatisti nella fattispecie, passati dalla cronaca quotidiana alla storia del Paese, vita violenta coperta dall'alibi di una lotta continua, intellettualoide e vigliacca fino all'ultimo colpo di pistola, la stessa che la Braghetti usò contro il giurista Vittorio Bachelet, colpevole di essere un democristiano, come altri sotto ricatto del terrorismo bicolore, nero e rosso. L'assassinio di Aldo Moro fu l'evento più drammatico di un'epoca terribile, Braghetti ne fu attrice, intestataria dell'alloggio di via Montalcini, sito della prigionia dello statista che dopo 55 giorni di angoscia, venne ucciso "il più alto atto di umanità possibile, in una società divisa in classi", secondo narrazione drogata di una pellicola cinematografica. Anni di piombo, i peggiori della nostra vita, il 12 febbraio dell'80, Vittorio Bachelet cadde sotto i colpi, sette i proiettili, calibro Winchester 32, sparati dalla Braghetti, vestita di un loden chiaro, il professore rotolò lungo la scalinata dell'Università, il colpo di grazia alla nuca, lo portò con la Beretta 7,65, il complice, Seghetti Bruno, altro protagonista della lotta armata "Ascoltatemi bene, qui Brigate Rosse, Bachelet lo abbiamo giustiziato noi.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Tony Damascelli)


Published at: 2025-11-07 04:00:03

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