Nella notte tra venerdì e sabato Israele ha attaccato diverse città lungo tutta la Striscia di Gaza: Gaza e Beit Lahia, a nord, Deir el Balah, al centro, e Rafah e Khan Yunis, a sud. Stanno succedendo molte cose brutte»: sebbene non dica nulla di nuovo o concreto, era stata un’affermazione molto commentata perché era stata interpretata come parte di una serie di segnali di allontanamento che Trump sta lanciando al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, a cui non sembra più disposto a dare sostegno incondizionato per via della tendenza di Netanyahu a sabotare ogni tentativo negoziale statunitense di ottenere un cessate il fuoco a Gaza. A marzo però quell’accordo era stato di fatto rotto da Israele, che aveva ripreso l’invasione della Striscia e imposto ad Hamas condizioni molto sfavorevoli che il gruppo palestinese non intendeva accettare: fra le altre cose il rilascio di metà degli ostaggi nella Striscia di Gaza in cambio di una tregua di 40 giorni, senza prospettive concrete di trattative per un’interruzione duratura delle ostilità.
Published at: 2025-05-17 10:09:24
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