La pressione è enorme, come denota anche la recente votazione alla Camera su un ulteriore invio a Tel Aviv di mezzo miliardo di dollari in armi, che vanno a sommarsi 3.5 di finanziamenti annui che lo scorso anno, presidenza Biden, sono stati incentivati da un’ulteriore donazione di 8.5 miliardi, come annota Adam Dick sul Ron Paul Institute. Sul punto, un articolo di tragica ironia: il Jerusalem Post, per smentire le denunce ormai quotidiane, ha pubblicato un video che immortala l’arrivo di un camion di aiuti assaltato da una folla di palestinesi affamati che, prima ancora di accaparrarsi il necessario, si girano verso i soldati israeliani che li tengono sotto tiro e gli tributano un applauso riconoscente per l’ausilio. E ieri ha usato parole forti per denunciare la “barbarie” e per lanciare un appello alla comunità internazionale “a osservare il diritto umanitario e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili, nonché il divieto di punizione collettiva, di uso indiscriminato della forza e di spostamento forzato della popolazione; infine, per chiedere il rispetto dei “luoghi di culto di Gaza”, cenno generico che sottintende non solo le chiese cristiane (di cui tre sono state distrutte), ma anche le moschee (oltre un migliaio distrutte).
Author: davide
Published at: 2025-07-21 17:07:04
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