Nonostante le polemiche che hanno accompagnato la proposta in aprile, ai negoziatori dell'Eurocamera e del Consiglio Ue - guidato dalla presidenza danese - è bastato un solo incontro negoziale per trovare un'intesa sulla riforma intermedia della principale politica di finanziamento ai territori, un tesoretto da 392 miliardi fino al 2027. Nucleo centrale della revisione a firma di Raffaele Fitto è l'inclusione di cinque nuove priorità di spesa - la difesa, la resilienza idrica, gli alloggi, la transizione e la competitività - per adattarla a un mondo che è cambiato improvvisamente. La redistribuzione dei fondi in queste cinque priorità-faro rimarrà su base volontaria ma sui progetti ad esse legati i governi potranno richiedere nel 2026 un pre-finanziamento del 20% e un co-finanziamento di fondi Ue "superiori di 10 punti percentuali rispetto al normale", si legge in una nota dell'Eurocamera.
Published at: 2025-07-16 07:17:57
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