Mentre parla al Corpo diplomatico accreditato a Caracas, la vicepresidente del Venezuela, Delcy Rodríguez, incarna lo stato d’animo di un intero apparato statale in esaurimento nervoso dopo più di un mese di accerchiamento Usa, con 6-500 soldati e decine di navi, droni ed F-35 dispiegati nel sud dei Caraibi, minacciando apertamente di rovesciare il governo di Nicolás Maduro. “Non consegneremo loro la Patria“, ha ammonito Rodríguez, spiegando le implicazioni del decreto che concede “poteri speciali” al capo di Stato e abilita “l’immediata occupazione militare” delle infrastrutture nevralgiche del Paese – servizi pubblici, industrie strategiche – nonché l’attivazione di “tutti i protocolli di sicurezza cittadina”, che coinvolge anche i circa 8 milioni di volontari delle milizie dichiarati da Caracas. Anche il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha ribadito la solidarietà del Cremlino con “il popolo venezuelano dinanzi la pressione e le minaccia di sanzioni esterne” chiedendo il “mantenimento dell’America e dei Caraibi come zona di pace e di cooperazione”.
Author: Estefano Tamburrini
Published at: 2025-10-01 07:37:03
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