Kornbluth è noto soprattutto per il romanzo di "Social Science Fiction" I mercanti dello spazio [3] scritto insieme a Frederik Pohl, e può sembrare strano che un autore di fantascienza sociale (o sociologica) ritenesse la sua opera ininfluente, e dobbiamo supporre che questa non fosse la sua idea iniziale, ma una convinzione arrivata dopo, come una sorta di delusione. Nell’analizzare un racconto di Kornbluth su un “vampiro mentale” [4] Kristin Bidoshi [5] parla in effetti della convinzione dell’autore che la fantascienza possa, e debba, funzionare come critica sociale, e si dà il caso che Kornbluth sia morto prematuramente nel 1958, prima di compiere trentacinque anni, e che il suo pessimistico articolo sia uscito postumo nel 1959. Sempre Kornbluth analizza in termini psicanalitici il romanzo 1984 di George Orwell [8] dopo averne dichiarato la presunta inefficacia, ma non si capisce per quale motivo il contesto distopico (dunque fantascientifico) o il simbolismo psicologico che lui ci ritrova dovrebbero inficiare il messaggio critico esplicito del testo, poiché la sua idea che si tratti non di critica ma di propaganda appare pretestuosa.
Author: Antonino Fazio
Published at: 2025-05-24 22:00:00
Still want to read the full version? Full article