Secondo le indagini, svolte dalla Guardia di Finanza di Urbino, la donna sarebbe riuscita ad appropriatasi indebitamente di quasi 100mila euro in tre anni, truffando circa quaranta pazienti e relative famiglie. I soldi venivano sottratti a parenti, amministratori di sostegno e tutori dei pazienti, dicendo che fossero necessari per vestiti, prodotti per l’igiene, trasporti sanitari e altre spese non ricomprese nelle rette mensili di ricovero, approfittando del suo ruolo di responsabile e delle condizioni di disagio e fragilità di pazienti e famiglie. In un caso l’infermiera era riuscita ad ottenere il bancomat e il pin di un paziente, spendendo circa 30mila euro tra prelievi e pagamenti senza che l’anziano se ne potesse rendere conto.
Author: F. Q.
Published at: 2025-08-12 08:32:41
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