Si tratta in realtà del regista, Thomas Richards, che rimarrà in scena anche lui tutto il tempo, assolvendo a molteplici compiti, ma restando fondamentalmente il regista coach, anche quando si assumerà l’incombenza di introdurre i singoli “pezzi” e di cucirli fra loro (con l’aiuto di una traduttrice), fornendo allo spettatore lo sfondo narrativo in cui si inseriscono, riassumendo la storia che raccontano. Con The Inanna Project, la scelta di Thomas Richards, e dei suoi performer di Theatre No Theatre, è stata quella di raccontare cantando queste storie, piuttosto che rappresentarle, seguendo un metodo affinato in oltre trent’anni dì attività al Workcenter di Pontedera, dove il regista arrivò nel 1986 come stretto collaboratore di Jerzy Grotowski, e di cui è stato il direttore artistico dal 1999 fino alla sua chiusura nel 2022. Di fronte a vicende potenti come quelle di Inanna, che hanno a che fare con l’originario, ogni performer ha lavorato a recuperare canzoni e musiche che avessero a che fare in qualche modo con le proprie origini, talvolta nascoste o dimenticate.
Author: Marco De Marinis
Published at: 2025-07-22 06:01:00
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