I narcocorridos, come vengono chiamate in gergo queste canzoni, sono da molti anni al centro di un dibattito polarizzato: secondo alcuni glorificano la violenza e uno stile di vita criminale e andrebbero di conseguenza censurate; secondo altri sono invece un racconto di storie coraggiose e molto realistiche di contesti difficili e poveri come quello delle periferie messicane, e vietarli sarebbe una limitazione della libertà d’espressione. I narcocorridos sono un sottogenere del corrido, che ha una lunga storia in Messico e che ha avuto il suo maggior successo a partire dalla Guerra d’indipendenza contro gli spagnoli (1810-1821) e poi durante la rivoluzione del 1910, iniziata per porre fine alla dittatura militare del generale Porfirio Díaz. Ioan Grillo, giornalista specializzato nella criminalità organizzata messicana, ha scritto che per i narcotrafficanti queste canzoni «sono diventate un modo per consolidare il proprio status all’interno del loro ecosistema», e che in quegli ambienti avere un narcocorrido dedicato alla propria figura «è un po’ come prendere un dottorato».
Published at: 2025-04-26 07:05:43
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