A poche ore dall'annuncio ufficiale rilasciato da Hamas in cui si legge che i miliziani islamisti sono disponibili "a liberare tutti gli ostaggi israeliani — vivi e deceduti — secondo il meccanismo di scambio previsto nella proposta del presidente Trump " e ad " avviare immediatamente negoziati, tramite i mediatori, per discutere i dettagli ", emergono indiscrezioni sulle divisioni interne all'organizzazione sunnita che potrebbero far deragliare gli sforzi diplomatici della Casa Bianca e l'ultima speranza di pace nella Striscia di Gaza. Stando a quanto riportato dai negoziatori, Ezzedin al-Haddad, alla guida di Hamas dopo l'eliminazione di Yahya e Mohammed Sinwar da parte dell'esercito israeliano, avrebbe fatto sapere di essere aperto alla possibilità di un compromesso e sarebbe disposto a cedere razzi e altre armi offensive all'Egitto e alle Nazioni Unite ma vorrebbe conservare armi leggere che considera invece difensive. Oltre alle pressioni Usa, si starebbe rivelando incisiva anche la mediazione di Qatar, Egitto e Turchia che avrebbero detto ai leader del gruppo che questa è la loro ultima possibilità per mettere fine al conflitto a Gaza e che se respingeranno l'accordo non saranno più in grado di continuare a fornire loro supporto politico o diplomatico.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Valerio Chiapparino)
Published at: 2025-10-04 07:51:45
Still want to read the full version? Full article