L’Asio si è interessata a Naveed Akram sei anni fa, dopo che la polizia aveva sventato i piani per un attacco terroristico dell’Isis, ed era legato a Isaak El Matari, il quale – scrive ancora Abc – “sta scontando sette anni di carcere per aver pianificato un’insurrezione dell’Isis in qualità di autoproclamato comandante australiano del gruppo terroristico. All’indomani della strage, il tema delle armi diventa centrale nel dibattito politico australiano: il governo guidato da Anthony Albanese ha convocato una riunione d’urgenza dell’esecutivo e deciso di riformare “la legge sulle armi come azione immediata, compresa la rinegoziazione dell’Accordo nazionale sulle armi da fuoco, istituito dopo la tragedia di Port Arthur del 1996, per garantire che rimanga il più solido possibile nell’attuale contesto di sicurezza in continua evoluzione”. Come priorità immediata, il governo australiano inizierà a lavorare su possibili ulteriori restrizioni doganali sulle importazioni di armi da fuoco e di altri tipi di armi, tra cui la stampa 3D, le nuove tecnologie e le attrezzature per armi da fuoco che possono contenere grandi quantità di munizioni.
Author: Eleonora Bianchini
Published at: 2025-12-15 08:05:13
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