Il film è tratto dall’omonimo best seller di Rosella Postorino (Feltrinelli, 2018), che trasforma in romanzo la rivelazione di una donna tedesca, Margot Wölk, che, poco prima di morire nel 2012, a 95 anni, aveva raccontato di essere stata per due anni una delle cavie obbligate ad assaggiare il cibo cucinato per Hitler. Soldini ha reso sul grande schermo la penna rastremata e dolorosissima dell’autrice ungherese attraverso la scarnificazione di luoghi e situazioni, con una luce senile in cui possono prendere vita gli incubi dell’inconscio, attraverso l’uso della lingua madre, il ceco, con un naturalismo e un verismo che, invece di essere scabroso, rivela una grande tenerezza verso i suoi protagonisti. La sensibilissima mano di Soldini rappresenta la nuova condizione di Rose riprendendo prima la cura estetica che la giovane donna mette sin nell’acconciatura abilmente puntata secondo l’eleganza del tempo e poi mostra in primo piano le mani nodose della suocera.
Author: di Cristina Battocletti
Published at: 2025-04-01 15:59:47
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