Il triste compleanno di re Donald. Da impavido condottiero a ‘figlio di papà’ imboscato

Il triste compleanno di re Donald. Da impavido condottiero a ‘figlio di papà’ imboscato


Nel 2019 la parata militare da lui imposta, tra i mugugni dei massimi dirigenti del Pentagono, nel giorno dell’Indipendenza (il 4 di luglio), si era risolta, sotto una pioggia battente, in un mezzo fiasco, O, se si preferisce, in una patetica, mediocre, forzatissima e, a tratti, decisamente ridicola imitazione dell’originale francese (la famosa, storica e molto ‘napoleonica” parata militare del giorno della presa della Bastiglia) che tanto aveva affascinato Donald Trump l’anno prima, quando era andato in visita ufficiale a Parigi, incontrandosi con Emmanuel Macron, giusto nei giorni a cavallo del 14 luglio. Per ormai un quarto di millennio l’”indipendence Day” era stato, e doveva continuare ad essere, un giorno chiamato a celebrare, non la forza militare, ma l’identità di una Nazione fondata su rigorosamente civili principi di democrazia e di eguaglianza – “All men are created equal” – di difesa della vita, della libertà e della “ricerca della felicità”. Prima le retate anti-immigrati con le quali gli agenti dell’ICE (Immigration anf Custom Enforcment) hanno per giorni pestato, arrestato e imprigionato in attesa di deportazione, centinaia di pericolosissimi braccianti, imbianchini, manovali, muratori e delivery boys a Los Angeles e in tutta la California… Per poi rispondere alle proteste per questa barbarie, inviando in loco, nel nome di una “emergenza” che loro stessi avevano ad arte creato, marines e Guardia Nazionale.

Author: Massimo Cavallini


Published at: 2025-06-17 10:18:03

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