Il riesame ha anche ordinato al Gico della guardia di finanza di Brescia, che un mese fa aveva eseguito i decreti di perquisizione e sequestro disposti dalla pm Claudia Moregola e dal Procuratore Francesco Prete, la “restituzione” al magistrato in pensione e al sostituto milanese di “tutti i beni sequestrati”: si tratta di pc, telefoni, schede di memoria, hard disk e dei “dati eventualmente già estrapolati dagli stessi”. In pratica, però, saranno restituiti i dispositivi solo a Mazza, perché quelli di Venditti sono ancora sotto sequestro per l’altra inchiesta che lo vede indagato per corruzione in atti giudiziari assieme al padre di Andrea Sempio, con l’accusa di aver scagionato il figlio in cambio di soldi nella prima indagine a suo carico del 2017 sull’omicidio di Chiara Pocchi. Nell’inchiesta bresciana sul cosiddetto “sistema Pavia”, stando all’imputazione per peculato e corruzione, Venditti e Mazza avrebbero ricevuto da Cristiano D’Arena, titolare della Esitel, società di intercettazioni, e della Cr Service, “utilità”, tra cui “pranzi presso il ristorante Da Lino”, la “vendita di auto a prezzo inferiore a quello di mercato” e la “effettuazione gratuita di lavori di manutenzione alle auto”.
Author: F. Q.
Published at: 2025-11-07 12:50:54
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