Tra il 5 e l’11 giugno l’esercito russo ha lanciato più di mille droni e decine di missili contro obiettivi civili nelle città ucraine. Intanto, il 9 giugno è cominciato lo scambio di circa 2.400 prigionieri deciso da Kiev e Mosca nel breve summit di Istanbul della settimana precedente, lo stesso in cui la Russia aveva respinto la proposta di un cessate il fuoco di trenta giorni avanzata dagli ucraini per avviare negoziati più ampi. La vera minaccia per la macchina bellica russa è infatti la fine dei profitti derivati dalla vendita di gas e petrolio, da cui l’economia russa è totalmente dipendente”.
Author: Internazionale
Published at: 2025-06-11 22:12:47
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