Il primo sangue dei vinti Così si fucilavano i fascisti

Il primo sangue dei vinti Così si fucilavano i fascisti


Il Centro studi sulla Rsi - fondato nel 2002 per volere di Marzio Tremaglia, che fu assessore alla Cultura della Regione Lombardia - se ne occupa dal 2008 con lavori apripista sia sul caso bresciano (che riveste un'importanza eccezionale, essendo stato il territorio su cui hanno insistito i vertici dello Stato fascista nell'ultima fase, la più cruenta e lacerante), sia riguardanti la Corte d'Assise Straordinaria e Speciale di Brescia e la Delegazione provinciale dell'Alto Commissariato per le sanzioni contro il fascismo. «La questione dell'epurazione del personale militare, politico e burocratico fascista e, più in generale, della stessa classe dirigente nazionale che si era compromessa con la dittatura, già incandescente sul piano politico al momento della Liberazione, si è trasformata presto in uno dei nodi storiografici più dibattuti», spiega Elena Pala, ricercatrice dell'Università Statale di Milano e studiosa di punta sul periodo della Rsi. Una prima impressione, leggendo le carte (che non provengono da una istituzione pubblica, ma dalla collezione di un privato, un professionista bresciano appassionato di Storia che ha salvato il materiale dalla dispersione) è che alla sbarra non venga chiamato il gotha del fascismo, ma i pesci piccoli e, più in generale, quella fascia indistinta di popolazione che nel Ventennio ha oscillato tra la militanza, l'adesione o il semplice sostegno di convenienza al regime.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Luigi Mascheroni)


Published at: 2025-04-27 03:00:02

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