Eppure, nonostante le rigide condizioni, Trump è riuscito a imbarcare nella tentata impresa di fermare la guerra anche la Turchia di Erdogan (che da mesi accusa Netanyahu di essere il nuovo Hitler) e i Paesi arabi e islamici, consapevole che senza il loro contributo e sostegno non ci potrà essere un futuro di pace in Medioriente. La decisione di impegnare Tel Aviv, con la promessa che non occuperà e non annetterà Gaza una volta firmata la pace, è un segnale che - con la fine del conflitto - anche gli Stati Uniti si impegneranno a impedire la realizzazione dei piani più estremisti della destra ultrareligiosa oggi alleata di governo di Bibi. La promessa che "nessuno sarà costretto a lasciare Gaza e coloro che lo desiderano saranno liberi di farlo e di tornare" e inoltre che "incoraggeremo le persone a rimanere e offriremo loro l'opportunità di costruire una Gaza migliore", dimostra che Trump ha capito il messaggio, anche quello dell'opinione pubblica internazionale.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Gaia Cesare)
Published at: 2025-10-07 03:00:02
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