Ha dare il via alle ostilità è stata Lotte Mart, che il 26 giugno ha messo sul mercato i suoi “bucket”, i classici secchielli, a meno di 5mila won (circa 3,12 euro), provocando prevedibili code e un’autentica corsa al pollo tra i consumatori: la risposta di Emart non si è fatta attendere, con un’offerta ancora più aggressiva a 3.480 won (2,17 euro), seguita da Homeplus a 3.990 won (2,49 euro), completando quella che è stata definita dalla stampa locale la “trilogia del pollo“. A creare questa situazione di emergenza è stata soprattutto l’epidemia di influenza aviaria in Brasile, principale produttore mondiale e fornitore fino al 90% del pollo importato dalla Corea del Sud, che a maggio 2025 ha interrotto le esportazioni verso il paese, un problema a cui si aggiungono fattori di cui ormai siamo ampiamente a conoscenza: rincari sulle materie prime, sulle spese di consegna per le app di food delivery e stipendi al palo hanno creato la crisi da cui i tre colossi della grande distribuzione hanno creato un’opportunità. Preparando il pollo fritto direttamente nei negozi, Emart, Lotte Mart e Homeplus evitano costi di distribuzione, marketing, piattaforme di consegna e royalty dei franchising, e il loro potere d’acquisto consente anche di comprare in grandi volumi ingredienti come olio e condimenti, abbattendo ulteriormente i costi.
Author: Massimo De Marco
Published at: 2025-07-07 10:31:05
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