Le elezioni del 1990, le prime libere in trent’anni, furono vinte dai partiti di opposizione, tra cui la Lega Nazionale per la Democrazia di Aung San Suu Kyi: i militari tuttavia ignorarono il risultato del voto e lei fu messa agli arresti domiciliari senza processo per aver «messo in pericolo lo stato». Tra questi emersero le Forze di difesa del popolo (FDP), una milizia poi riconosciuta ufficialmente come braccio armato del governo di unità nazionale, un gruppo di deputati e politici birmani che rappresenta la vecchia amministrazione civile e coordina l’attività politica contro il regime. La giunta ha anche reso il Myanmar un paese sempre più isolato, in cui la libertà di stampa è pochissima e reperire informazioni indipendenti è molto complicato, anche perché decine di migliaia di persone vivono senza elettricità e l’accesso a Internet è limitato.
Published at: 2025-03-30 09:41:27
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