Lee sarà modella, il volto di Vogue degli anni Venti, fotografa di moda, ma anche di arte e poi di guerra, e in ultimo una distinta signora dell'upper class inglese, esperta in banchetti, chef da cordon bleu, madre di famiglia poco esemplare di un figlio poco amato che del suo passato ignorerà sempre tutto, tenutone a distanza come se non lo dovesse riguardare. Adolescente, l'amore per il padre aveva assunto il tono ambiguo e morboso di una relazione fra adulti, lei che si abbandonava fiduciosa verso chi non le avrebbe mai fatto del male, lui che se ne serviva come modella per delle foto di nudo, artistico-terapeutiche nelle migliori intenzioni, il corpo riscoperto come fonte di bellezza, educazione, grazia, e tuttavia ambigue nella loro forzata impassibilità. Un paio di matrimoni, molto, troppo alcol, molte, troppe sigarette, uno shock bellico da cui non si riprese mai (fu il primo foto-reporter a entrare a Dachau), lei che nella guerra aveva visto un modo per fuggire alla noia della pace, una vita divisa in due parti, con la seconda occupata a cancellare ogni ricordo della prima, il destino di Lee Miller fu all'insegna del proprio annientamento, una figura femmine che scivola sull'acqua, gli occhi trasformati in maschera mortuaria come Jena Cocteau l'aveva vista per un suo film.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Stenio Solinas)
Published at: 2025-11-10 06:44:50
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