Presidenti, premier, sceicchi e capi popolo hanno fatto da testimoni alla firma del trattato "Peace 2025", che pone fine alla guerra tra Israele e Hamas e con lui hanno stretto un patto che va ben oltre quella vicenda e che punta a un nuovo assetto dell'area mediorientale. Come tutte le paci, anche quella definita ieri è figlia della forza militare e della fermezza politica esibita per due anni da Israele e Stati Uniti, della lucida lealtà degli alleati di molti Paesi europei tra cui l'Italia; come tutte le paci, avrà strascichi che proveranno a minarla, ma se quello che si è visto ieri ha anche solo un minimo di fondamento, indietro non si torna a costo di usare di nuovo le maniere forti. E dopo quello che è accaduto ieri Trump accolto a Tel Aviv come un eroe nazionale e dopo le parole di stima che il presidente americano ha profuso verso il premier israeliano, sarà difficile per la comunità internazionale continuare a trattare Netanyahu alla stregua di un criminale di guerra.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Alessandro Sallusti)
Published at: 2025-10-14 08:00:02
Still want to read the full version? Full article