Due guerre parallele, meglio due guerre infinite parallele, ché gli sponsor di Kiev e il governo israeliano hanno dato tale connotazione ai due conflitti, così che il sabotaggio dei vari negoziati che hanno scandito entrambe le guerre non è fatto contingente, dato cioè da cause estrinseche (ad esempio la conservazione del potere di Netanyahu), ma è parte essenziale di tali conflitti. D’altronde l’una e l’altra hanno gli stessi padrini internazionali: i circoli neoconservatori e liberal che hanno avviato, nel post 11 settembre, la stagione delle guerre senza fine, le quali hanno lo scopo di ripristinare, in modi e forme dinamiche e spesso asimmetriche, l’unilateralismo americano (per questo indicare Netanyahu e i suoi messianici compagni come protagonisti assoluti del genocidio palestinese è del tutto riduttivo; errore generativo di altri errori, nel presente e nel futuro). Sulla vicenda abbiamo scritto una nota, riportando le conclusioni di diversi autorevoli storici occidentali che invece parlano di una carestia non indotta, ma non serve indugiare sul punto – né è nostra intenzione difendere l’indifendibile Stalin – mentre è d’obbligo rilevare come la commemorazione dell’Holodomor da parte di Sa’ar, e delle autorità ucraine che l’accompagnavano, è avvenuta mentre Israele sta provocando una carestia su vasta scala a Gaza.
Author: davide
Published at: 2025-07-23 16:11:46
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