Il Libano tenta il disarmo delle fazioni palestinesi di Fatah. “L’obiettivo è mettere sotto controllo Hezbollah”

Il Libano tenta il disarmo delle fazioni palestinesi di Fatah. “L’obiettivo è mettere sotto controllo Hezbollah”


Mentre il governo israeliano annunciava una nuova fase della guerra su Gaza, con una imminente operazione di terra, contestuale allo spostamento degli abitanti gazawi in un’area di circa 45 chilometri quadrati a ridosso del confine tra la Striscia e l’Egitto, una notizia clamorosa è emersa da fonti anonime palestinesi e libanesi, citate dal quotidiano Middle East Eye: il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas si recherà in Libano il 19 maggio, per coordinare insieme al governo libanese il disarmo delle fazioni palestinesi attive nei campi profughi del Paese dei Cedri. Proprio lo scorso 3 maggio Mahmoud Qomati, vice capo del Consiglio politico di Hezbollah, ha ribadito dalla cittadina di Baalbek – culla del movimento – che il gruppo filo iraniano non deporrà le armi “in nessuna circostanza”, ribadendo che le “armi della resistenza sono fondamentali per la difesa nazionale”, e accusando Israele e Stati Uniti di guidare esplicitamente una campagna per disarmare i movimenti armati regionali ostili a Tel Aviv, alla quale “una serie di attori regionali stanno aderendo, senza offrire nulla in cambio” (a coloro a cui si chiede il disarmo, ndr). L’appello al disarmo di Abu Mazen segue le dichiarazioni di quest’ultimo di circa una settimana fa, con cui chiedeva con toni coloriti ad Hamas di “liberare gli ostaggi israeliani e non fornire pretesti ad Israele”, ed è verosimile che la richiesta di disarmo verrà estesa anche alle milizie islamiste, anch’esse presenti nei campi profughi del Libano, soprattutto quello di Ain el Helweh, a Sidone, Beddawi vicino Tripoli, e quello di Rashidiyyeh, nei pressi di Tiro.

Author: Lorenzo Forlani


Published at: 2025-05-10 07:18:48

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