In tutta questa faccenda, infatti, l’obiettivo primario dei due paesi è evidente: convincere il presidente statunitense Donald Trump, l’uomo che alla fine dovrà stabilire chi è il vero ostacolo alla pace. Nel corso delle ultime 36 ore abbiamo assistito a una serie di rilanci sulla pace sull’Ucraina: un’offerta di cessate il fuoco di trenta giorni a partire dal 12 maggio; un invito rivolto a Mosca per un dialogo diretto tra delegazioni, che dovrebbe tenersi il 15 maggio a Istanbul; e infine la “sfida” lanciata la sera dell’11 maggio da Volodymyr Zelenskyj a Vladimir Putin di incontrarsi faccia a faccia. Questo ricerca ostentata della pace arriva dopo due immagini poco concilianti: la prima è arrivata da Mosca, dove Putin ha riunito i suoi alleati per la sfilata dell’anniversario della vittoria contro il nazismo e per smentire chi lo descriveva isolato e indebolito dalle sanzioni.
Author: Internazionale
Published at: 2025-05-12 07:20:14
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