A quanto pare anche la manifestazione oceanica di ieri a Tel Aviv, centinaia di migliaia di cittadini – tanti per un Paese che meno di dieci milioni di abitanti – scesi in piazza per chiedere la fine della guerra, con il corollario di uno sciopero generale che ha paralizzato la nazione, non cambierà nulla. Ne accenniamo anche per un articolo di Amir Tibon su Haaretz, nel quale si legge che Trump ha “la leva per chiudere la ‘guerra infinita’ di Netanyahu a Gaza”, al contrario di quella ucraina che ha complessità maggiori – dovendo convincere all’intesa i vari protagonisti del conflitto – ma da tempo ha deciso di dare “mano libera” al premier israeliano, con i disastri che sono sotto gli occhi di tutti. Vero, com’è vero che la decisione di riconoscere lo Stato palestinese da parte di diversi Paesi è un alibi per coprire le connivenze degli stessi non solo sul genocidio in corso, ma anche sugli anni precedenti, nei quali hanno permesso a Israele di controllare i palestinesi tramite un regime di apartheid e di fare di Gaza un “campo di concentramento modernizzato”, i cui abitanti, tra le altre cose, erano stati messi “a dieta“, come ricorda Cook (per dire come l’attuale strategia della fame, a tanto altro, non sono state inventate ex novo).
Author: davide
Published at: 2025-08-18 15:33:13
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