Dopo le lodi sperticate quanto stridenti all’indirizzo del premier israeliano che, avendo vinto la guerra, ha saputo cogliere l’occasione per fare una pace che proietta Israele verso un futuro aureo (grazie all’ampliamento degli Accordi di Abramo), così nello stralunato discorso del tycoon, e dopo le reiterate standing ovation di tutta la Knesset al suo indirizzo, sollecitate dal presidente Usa, gli sarà più arduo tornare a far strame di gazawi. Il tycoon ha dato fondo a tutta la sua prosopopea ma, al di là delle tante distonie del suo discorso, resta che sta dando prova di flessibilità sul cosiddetto piano di pace, accordando ad Hamas la possibilità di fungere temporaneamente da forza di polizia nella Striscia, in contraddizione con la richiesta israeliana di un completo disarmo e, almeno sembra, in linea con la richiesta della milizia di deporre le armi al cospetto del nuovo governo tecnocratico palestinese. Non è poco se si considera il dogma imperante che vede in Hamas un’emanazione del diavolo e che, in una trattativa pregressa, quella che portò alla liberazione di Edan Alexander – mentre la prospettiva di un’intesa più ampia fu affondata da Netanyahu – il mediatore Usa Adam Boehler fu massacrato per poi essere escluso dai negoziati per aver osato incontrare i delegati di Hamas vis a vis e averne parlato come persone ragionevoli.
Author: davide
Published at: 2025-10-14 18:48:59
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