“Giudici e pubblici ministeri hanno il dovere di essere e di apparire irreprensibili e imparziali”, di esercitare il loro ruolo con estremo “rigore”, con prudenza nell’uso dei social e di non confondere mai la “fiducia” con “il consenso popolare”. Queste sono le condizioni ineludibili per poter fronteggiare “attacchi strumentali intentati” alle toghe, “per cercare di indebolire il ruolo e la funzione della giurisdizione e di rendere inopportunamente alta la tensione fra le istituzioni”. Il capo dello Stato si rivolge ai giovani magistrati appena nominati, ma a molti il suo riferimento agli “attacchi strumentali” fa pensare in realtà alle recenti esternazioni di un esponente di governo, il sottosegretario Andrea Delmastro, contro “certi magistrati che parlano come i mafiosi”.
Author: F. Q.
Published at: 2025-05-28 20:54:24
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