Quelle leggi non solo mandavano tante persone in carcere (spesso per reati non violenti) ma creavano anche un circolo vizioso che si è autoalimentato per decenni: siccome la maggior parte delle persone che uscivano di prigione tendevano a tornarci più volte, il sistema era continuamente rifornito di nuovi detenuti, anche molti anni dopo che l’ondata di criminalità era finita. Se nel 2007 il tasso di incarcerazione dei maschi di 18 e 19 anni era più di cinque volte superiore a quello dei maschi di più di 64 anni, oggi i ragazzi in quella fascia di età, in cui generalmente si tende a commettere più crimini, sono incarcerati a un tasso pari alla metà di quello degli adulti. Dopo che inchieste giornalistiche e documentari hanno svelato abusi nei centri minorili e studi scientifici hanno dimostrato che anche brevi periodi in prigione peggiorano le prospettive di vita e aumentano il rischio di abbandono scolastico e recidiva, molte giurisdizioni hanno scelto programmi che puntavano alla prevenzione e al reinserimento invece che alla sola punizione.
Author: Internazionale
Published at: 2025-07-15 06:00:56
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