La metto giù in maniera bruta: in questo moltiplicarsi di guerre c'è il rischio che alla fine l'Ucraina faccia la parte di Cenerentola e che Kiev diventi l'agnello sacrificale di un accordo generale che rimetta in equilibrio le cose in Medio Oriente. Da quando sono cominciati i bombardamenti su Teheran, Donald Trump ha poi fatto tre mosse che sono segnali emblematici della sua politica: ha avuto l'idea bislacca di proporre Putin per il ruolo di mediatore tra Israele e Iran; ha criticato la decisione di dieci anni fa di escludere la Russia dal G7 (magari forse con qualche ragione); e, ovviamente al vertice canadese, per non essere in contraddizione, ha soprasseduto sulla proposta di aumentare le sanzioni verso il Cremlino. Questo non vuol dire nascondersi che la soluzione della crisi medio-orientale non sia prioritaria, che non abbia dimensioni tragiche e che l'obiettivo di evitare che l'Iran possa disporre della bomba atomica non sia fondamentale, ma nel contempo non si può sottacere che possa diventare anche il classico alibi pronto all'uso del pragmatismo spietato del Tycoon per disimpegnarsi dal pantano ucraino e lasciare Kiev al suo destino.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Augusto Minzolini)
Published at: 2025-06-18 08:00:03
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