Nel reportage di Mila Fiordalisi pubblicato su Wired, si analizza proprio il crescente controllo delle big tech sulle infrastrutture dei cavi di rete sottomarini che sono fondamentali per il traffico dati globale. Tale concentrazione, nelle mani di solo quattro società, è innegabile che sia destinata a sollevare preoccupazioni anche a livello geopolitico, soprattutto in un contesto di guerra commerciale tra USA e le altre nazioni del mondo. TeleGeography svela che attualmente esistono oltre 650 sistemi di cavi, di cui 571 operativi e 81 in progettazione, ma un progetto particolarmente importante è quello del cavo Waterworth di Meta che collegherà con i suoi oltre 50mila Km cinque continenti: l’obiettivo della società di Mark Zuckerberg è rafforzare la connettività globale e supportare l’innovazione nel campo dell’IA, che è destinato a diventare sempre più centrale.
Author: Alessio Marino
Published at: 2025-04-30 07:24:00
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