I vandali e l’orologio giornalistico

I vandali e l’orologio giornalistico


Questo per dire che il mio giudizio sul giornalismo italiano, che ho espresso molte e molte volte in passato, è per la maggior parte figlio delle mie sensazioni di lettore appassionato e, in una quota piccola, di “giornalista” aggiunto alla truppa senza alcun titolo particolare. Non sono mai stato un giornalista e non faccio parte nemmeno della ampia schiera dei collaboratori esterni che lamentano (giustamente) l’esiguità dei loro compensi e che quindi hanno inevitabili conti aperti con il sistema editoriale: poiché ero un nome “noto”, e soprattutto perché erano altri tempi rispetto ad oggi, sono stato sempre pagato il giusto per i miei contributi e su questo davvero non ho mai avuto nulla di cui lamentarmi. I giornalisti, come è normale che sia, diffidano dei giudizi e delle opinioni di chi è fuori dai meccanismi della macchina: come anche altre categorie professionali ad organizzazione complessa (penso ai medici per esempio) pensano che siano indispensabili competenze specifiche, che si formano solo dentro la macchina, per capirla davvero e per spiegarla di conseguenza agli altri.

Author: massimo mantellini


Published at: 2025-12-01 08:56:29

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