La lunga giornata del presidente ucraino inizia con un vis a vis con l'inviato Usa Kellogg, poi a lezione dai leader europei per preparare il faccia a faccia con Trump, accompagnato dal vicepresidente JD Vance, dal segretario di Stato Marco Rubio, dal capo dello staff Susie Wiles, dagli inviati special Steve Witkoff e Keith Kellogg. Quello che mancò il 28 febbraio alla Casa Bianca, quando Zelensky non riuscì a rintuzzare le sortite di JD Vance, lesto a infilarsi nelle incertezze dell'ucraino, il quale cadde nella trappola mediatica, uscendo da quell'incontro non con la consapevolezza che il teatro mediatico era stato servito su un piatto d'argento. I sette leader europei non possono permettere un altro ko, che peserebbe su quell'accordo «complessivo» che lo stesso Trump ha invocato in Alaska, quando ha sottolineato che «ci sarà un accordo quando ci sarà un accordo», alludendo ad altri elementi della partita, tra cui possono essere verosimilmente ricomprese le terre rare, gli accessi al corridoio del grano, il dossier energetico e della ricostruzione.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Francesco De Palo)
Published at: 2025-08-19 03:55:12
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