Ne parlavano come un dato di fatto, la naturale conseguenza di una guerra realmente globale e «della vocazione espansionista e imperialista del nazifascismo, che per anni aveva abbattuto e ridisegnato confini e appartenenze nazionali», raccontano Carlo Greppi e Chiara Colombini in un libro collettaneo pubblicato nel 2024 e intitolato Storia internazionale della Resistenza italiana. «Nel corso della storia, esperienze di tipo coloniale hanno spinto diverse persone a considerare il portato internazionale di valori quali la libertà e la giustizia sociale, al punto da indurle a mobilitarsi a sostegno di istanze di cambiamento in contesti che non le riguardavano in maniera diretta», spiegano Valeria Deplano e Matteo Petracci nel loro saggio (uno di quelli dentro al libro di Greppi e Colombini). Poiché poi la Resistenza fu una storia di riscatto nazionale, «sottolinearne l’apporto non locale avrebbe rischiato in qualche modo di annacquarne il messaggio potente che fu anche identitario e con una funzione di coesione», dice Greppi, aggiungendo che quello della dimensione internazionalista della Resistenza è uno dei casi più eclatanti di come cioè la storiografia stessa abbia avuto bisogno di tempo.
Published at: 2025-04-27 14:08:35
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