Dopo che per decenni gli americani hanno promosso la riduzione delle barriere al commercio internazionale su scala globale, coercizione ed estorsione attraverso ricatti protezionistici sembrano essere diventate gli strumenti insostituibili per fare nuovamente grande l’America (per dirla alla Trump), garantendo che il futuro sia realizzato in tutta l’America da tutti i lavoratori americani (per dirla alla Biden). Basta guardare alla lunga lista di obiettivi che in campagna elettorale Trump dichiarava di poter raggiungere coi dazi: contenere l’ascesa della Cina, ridurre il disavanzo commerciale americano, reindustrializzare gli Stati Uniti, sostituire le entrate fiscali nazionali con il gettito dei dazi, promuovere la sicurezza nazionale, impedire ad altri paesi (soprattutto alle grandi economie emergenti) di rinunciare al dollaro Usa come valuta globale e via elencando. Quello che indubbiamente sta ottenendo è di creare molta incertezza, sia per la sua natura ogni giorno più ondivaga che per l’inadeguatezza di un solo mezzo, quello daziario, a perseguire fini disparati e tra loro spesso in conflitto.
Author: Eleonora Trentini
Published at: 2025-04-01 08:26:22
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