Tuttavia, nel corso della missione preparatoria all'invasione dell'atollo di Kwajalein controllato dai giapponesi, la squadra di nuotatori che avevano il compito di condurre una ricognizione per valutare le condizioni della spiaggia in vista dell'assalto, non riuscirono ad “avvicinarsi abbastanza alla riva” a causa della barriera corallina, e per questo decisero di “spogliarsi fino alla biancheria intima” per nuotare più agilmente sopra la barriera e per completare la missione senza essere visti. Nel D-Day dello sbarco in Normandia furono proprio quegli stessi nuotatori della nascente “unità speciale”, i sommozzatori dell’Underwater Demolition Teams i primi a sbarcare nelle spiagge con i nomi in codice di Utah e Omaha, nuotando nelle acque agitate della Manica che separava la forza d’invasione alleata dalla Francia occupata dai tedeschi, ben trincerati dietro la linea difensiva del Vallo Atlantico che aveva dissennato le spiagge e le acqua basse soggette alla marea, di pericolosi ostacoli, mine e trappole. Le piccole squadre indipendenti dei Seal, formate da uomini altamente addestrati dal "metodo" dell'ammiraglio Draper Kauffman, contavano tra i loro effettivi proprio i veterani sommozzatori degli Underwater Demolition Teams, i guastatori delle Naval Combat Demolition Unit, membri degli Scouts and Raiders, e personale della componente navale dell’Office of Strategic Services, il servizio segreto statunitense che operava nel periodo della Seconda guerra mondiale con il compito di pianificare e coordinare missioni d'infiltrazione clandestina di agenti in territorio nemico, operazioni di sabotaggio navale, e sviluppo di attrezzature speciali per operazioni dal mare.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Davide Bartoccini)
Published at: 2025-06-07 09:04:59
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