Tra gli striscioni che sono stati preparati per la manifestazione ce n'è anche uno "no bridge no genocide", che prova a legare la costruzione del Ponte sullo Stretto con la guerra in Medioriente, a opera di un centro sociale locale. Uno di questi, a poche ore dalla manifestazione, ha anche pubblicato un tutorial video per spiegare come si costruiscono i chiodi a quattro punte, utilizzati fin dai tempi degli Antichi Romani, oggi utili come strumento di copertura contro l'avanzata dei mezzi gommati delle forze dell'ordine, il che dà la misura di quale sia la frangia che sostiene dall'esterno i "No Ponte". Il rischio che lo Stretto di Messina possa diventare la nuova Val di Susa per ostacolare la costruzione del Ponte esiste, anche perché esistono già dei link tra i movimenti, che emergono dalle sigle che hanno confermato la propria presenza ma soprattutto dalle numerose bandiere "No Tav" che sono comparse anche in testa al corteo.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Francesca Galici)
Published at: 2025-08-10 03:00:03
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