I negoziati che gli Stati Uniti stanno tenendo separatamente con Russia e Ucraina sulla fine della guerra in Ucraina hanno avuto nelle ultime settimane un andamento che ha confuso anche gli esperti: prima si è parlato di un cessate il fuoco generale di 30 giorni, poi di un cessate il fuoco relativo soltanto alle infrastrutture energetiche, poi di uno relativo soltanto al mar Nero, per citare solo alcuni degli ultimi annunci. Ma dopo un paio di giorni di negoziati le cose sono cambiate, tutte a sfavore dell’Ucraina: i comunicati diffusi dalla Casa Bianca al termine delle trattative parlavano di una inedita tregua navale nel mar Nero (cioè l’unica parte della guerra in cui l’Ucraina è nettamente in vantaggio), e promesse di alleggerimento delle sanzioni contro la Russia di cui fino a quel momento non si era parlato pubblicamente. Queste sono ovviamente provocazioni irricevibili per l’Ucraina, che però possono avere degli effetti, soprattutto quando a negoziare dall’altra parte c’è qualcuno di compiacente e cedevole come l’amministrazione Trump: la Russia presenta posizioni provocatorie e massimaliste, con lo scopo di fare apparire meno eccessive le condizioni su cui punta per davvero.
Published at: 2025-03-29 10:58:42
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