I lavoratori italiani non sono tutelati: le morti bianche vengono trattate come danni collaterali

I lavoratori italiani non sono tutelati: le morti bianche vengono trattate come danni collaterali


Per essere competitive/massimizzare i profitti, alcune aziende non pagano premi assicurativi e/o non pagano per la sicurezza sul lavoro, con il risultato che le conseguenze ricadono sui lavoratori (in termini di salute) e sui contribuenti (in termini fiscali visto che vengono pagati risarcimenti anche per lavoratori morti/infortunati non assicurati). In aggiunta i controlli sono insufficienti (solo 4.000 ispettori per 4 milioni di aziende), molto lavoro sommerso/irregolare, l’assegnazione degli appalti a prezzi stracciati che porta le aziende a risparmiare sulla sicurezza, formazione inadeguata, invecchiamento degli impianti e dei macchinari, patente a punti (settore edile) non adottato da metà delle aziende, bassa applicazione delle sanzioni e una mancanza di cultura della sicurezza. Per migliorare la sicurezza bisognerebbe semplicemente copiare le nazioni con le statistiche migliori (Regno Unito, Irlanda e Paesi Bassi), per esempio investire nella prevenzione e in una vera cultura della sicurezza, rafforzare i controlli e le sanzioni, aumentare il numero di ispettori e dar loro strumenti e tecnologie all’avanguardia per i controlli, rafforzare le sanzioni, premiare le aziende virtuose, contrastare il lavoro sommerso, implementare controlli mirati nei settori a più alto rischio, tutelare lavoratori che denunciano le condizioni di lavoro insicure, promuovere l’innovazione tecnologica, offrire incentivi per l’ammodernamento, finanziare lo sviluppo di nuove tecnologie che monitorino i rischi e riformare il sistema degli appalti e rendere appaltante/subappaltatore solidalmente responsabili per la sicurezza dei lavoratori.

Author: Sostenitore


Published at: 2025-08-17 06:00:54

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