I giovani italiani non vogliono arruolarsi nonostante il martellamento tv: la responsabilità è nell’obiezione

I giovani italiani non vogliono arruolarsi nonostante il martellamento tv: la responsabilità è nell’obiezione


La consultazione Guerra e conflitti proposta dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza a ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni ha il pregio di provare a colmare il vuoto nella ricerca in relazione all’impatto che questi anni di dilagante bellicismo stanno producendo sulla crescita emotiva, psicologica e valoriale degli adolescenti italiani. Inoltre, entrando nel merito del questionario – tra questioni importanti e opportune ed altre più discutibili, ossia che meritano di essere discusse magari quando l’indagine sarà pubblicata integralmente – è necessario rilevare che questa domanda ha una dimensione tecnicamente tendenziosa, ossia non neutrale, perché associa esplicitamente il senso di responsabilità all’arruolamento militare per la guerra, rendendo di fatto la risposta contraria – pur espressa dalla grande maggioranza dei partecipanti – sintomo di implicita e sottintesa irresponsabilità. Non a caso, un grande educatore all’etica della responsabilità come don Milani – I care, ‘Mi sta a cuore’, c’è scritto sulla porta della canonica di Barbiana – difendendo gli obiettori di coscienza in galera, diceva che di fronte alla guerra ci vuole il “coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni” (L’obbedienza non è più una virtù).

Author: Pasquale Pugliese


Published at: 2025-12-11 06:28:30

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