Parlano come se la coscienza non esistesse, come se la pietà fosse smarrita nel quotidiano tentativo di ribaltare la morale, di non concedere neppure un nome alle labbra bianche, piagate, arse dalla sete e dal sole, per loro ci vogliono calcoli, tabelle, enti a stabilire un genocidio, ci vuole soprattutto una pianificazione che per loro non esiste. Questi oracoli dell’ipocrisia devono misurare, devono pesare i corpi ormai morti di bambini di pochi anni e pochi grammi, osservare bene la forma del teschio su cui si adagia una pelle trasparente, contare le lacrime di un popolo ed essere certi di quanta aria rimane nei polmoni devastati da un cielo nero di fumo e polvere: devono misurare la morte, devono avere la circonferenza del torace, dei fianchi e delle gambe quando rimangono attaccate al corpo dopo l’ennesimo missile su un campo profughi. Invece di contribuire a illuminare i meccanismi di un’occupazione e di una guerra che meriterebbero rigore e coraggio giornalistico, preferiscono spostare il dibattito sul piano simbolico ed emotivo, manipolando parole e intenzioni per screditare la persona più che affrontare i fatti.
Author: Sostenitore
Published at: 2025-10-08 16:03:44
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