I dubbi del governo e il no di Salvini

I dubbi del governo e il no di Salvini


Che il governo italiano avesse enormi dubbi sull'utilizzo dei 210 miliardi di euro di asset russi congelati per garantire il "prestito di riparazione" da 90 miliardi per l'Ucraina è stato chiaro fin da subito. Tanto che venerdì scorso il via libera dell'Italia all'immobilizzazione dei beni di Mosca - precondizione necessaria per poi decidere di utilizzarli a garanzia delle risorse finanziarie da destinare a Kiev - è stato "condizionato" al continuare a esplorare "ipotesi alternative" come "un prestito Ue" o "una soluzione ponte". Tanto che nonostante le rassicurazioni arrivate venerdì sera ad Atreju dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, ieri mattina il senatore leghista Claudio Borghi ha ritenuto opportuno ribadire che "la Lega non voterà una semplice ed ennesima riproposizione del vecchio decreto armi" e che serve un segnale di "cambiamento" e "discontinuità" che "tenga conto dei negoziati" di pace "in corso".

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Adalberto Signore)


Published at: 2025-12-14 06:28:11

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