I diktat li impone Mosca: il piano di pace in Ucraina è un ‘buon compromesso’ solo per Putin

I diktat li impone Mosca: il piano di pace in Ucraina è un ‘buon compromesso’ solo per Putin


Un’accozzaglia di 28 punti, che nell’insieme non poteva che produrre sgomento e un certo disgusto, ma al netto di balletti e giravolte per distrarre e creare confusione confermava l’autentica bussola di Trump fin dall’insediamento segnata dall’aggressione a Zelensky nello Studio ovale e dal rito di sottomissione a Putin ad Anchorage. Così per aggirare totalmente la road map iniziale che prevedeva, secondo il dipartimento di Stato, un cessate il fuoco sulla linea del fronte come precondizione per il tavolo negoziale, su input russo viene rilanciato, dopo Gaza, Steve Witkoff, l’immobiliarista amico e tuttofare di Trump, ora dominus della diplomazia parallela nonché ideale interlocutore del consigliere di Putin, Kirill Dmitriev, latore nelle mani di Witkoff del piano “di pace” stilato da Lavrov, secondo fonti diplomatiche Usa. Infatti, in sintesi, dopo la dichiarazione che “la sovranità dell’Ucraina sarà confermata” la smentiscono o la condizionano pesantemente: dalla riduzione delle forze armate all’imposizione in Costituzione dell’esclusione dalla Nato; dal divieto di qualsiasi forza di interposizione europea alle generiche garanzie di sicurezza (in allegato); dal riconoscimento de facto dei territori annessi con il referendum, sotto i mitra spianati, al ritiro dalle regioni del Doneskt ora controllate dall’Ucraina fino all’imposizione del voto entro 100 giorni; dall’amnistia per tutti i crimini di guerra alla piena reintegrazione della Russia in tutti i consessi internazionali.

Author: Daniela Gaudenzi


Published at: 2025-11-26 12:13:38

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