I big data cambiano l’agricoltura ma sono troppo costosi per i piccoli operatori

I big data cambiano l’agricoltura ma sono troppo costosi per i piccoli operatori


Condotto con la collaborazione di S&P Global Commodity Insights, Ecorys, Università di Wageningen e Cogea, ha coperto i 27 Paesi dell’Ue più Usa, Canada, Australia e Regno Unito, con l’obiettivo di individuare i sistemi con le maggiori potenzialità “nell’ottica della costruzione di un sistema a servizio dell’Unione e dei suoi operatori”. Tuttavia, proprio alcune delle informazioni attualmente disponibili solo a pagamento (a esempio, i prezzi di specifiche tipologie di prodotti, compresi gli input agricoli) possono essere molto importanti anche per queste categorie di operatori, soprattutto in periodi di crisi, come sperimentato recentemente durante la pandemia prima e la guerra russa all’Ucraina dopo. Lo studio evidenzia infine i potenziali benefici delle nuove tecnologie di informazione e comunicazione su rese colturali, logistica e vendite al dettaglio, concludendo con la raccomandazione di dare priorità all’applicazione dell’attuale regolamentazione sulla trasparenza dei mercati.

Author: di Alessio Romeo


Published at: 2025-06-17 15:54:15

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