Hyrule Warriors: L'era dell'esilio recensione: lo Zelda con tanta Zelda

Hyrule Warriors: L'era dell'esilio recensione: lo Zelda con tanta Zelda


Nelle sezioni aeree, quelle in cui si controlla il golem, è vero che si può giocare in due, lo si apprezza, ma l'esperienza è sbilanciata: un giocatore controlla il movimento e le armi principali, mentre il secondo può solo sparare colpi secondari che risultano inutili. I personaggi, invece, sono realizzati con maggiore cura: le animazioni sono fluide, i modelli ben definiti e soprattutto le mosse speciali sono messe in scena con una spettacolarità che cattura, a volte anche fin troppo, visto che la telecamera fatica a star dietro all'azione nel caos generale, in special modo quando si gioca in cooperativa, dove appunto lo schermo si doppia e il frame rate viene dimezzato. Il tutto è alimentato dal fatto che la narrazione, se si è fuori dal mondo di Zelda, è un po' repulsiva, e se lo si gioca in cooperativa il gioco vi obbliga ad affrontare diverse missioni in solitaria.

Author: Giorgio Palmieri


Published at: 2025-11-17 08:00:00

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