Il cuore tecnico del problema risiederebbe nella fisiologia del sistema: il modulo laser, denominato Silent Hunter, deve operare in condizioni visive e termiche favorevoli, con ottiche pulite e una capacità di raffreddamento adeguata. Le autorità saudite avrebbero già chiesto alla Cina di intervenire per adattare il sistema e renderlo più robusto in ambienti aridi, ma nel frattempo il potere deterrente del laser resta teoretico. Di fatto, l'unico asset che si è dimostrato costantemente efficace è stato il modulo di guerra elettronica (jamming), che si è dimostrato più affidabile nel disturbare i segnali di controllo dei droni, neutralizzandoli prima che potessero penetrare le linee difensive.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Federico Giuliani)
Published at: 2025-10-11 05:00:06
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