Secondo le accuse Google avrebbe di fatto creato un monopolio fra le altre cose pagando altre aziende tecnologiche per rendere il suo motore di ricerca (cioè Google) l’opzione predefinita sui loro browser (che sono programmi tramite cui un dispositivo accede a un motore di ricerca e visualizza i siti web, come Chrome o Safari, di Apple). Il giudice che ha seguito il caso, Amit Mehta, ha stabilito che Google non dovrà né vendere Chrome, né interrompere del tutto gli accordi con le altre aziende (ma li ha limitati), né vendere Android, il sistema operativo di proprietà di Google. Google è stata invece condannata a condividere alcuni dei dati raccolti con altre aziende del settore, ed è stata limitata la sua capacità di accordarsi con altre aziende tecnologiche per favorire l’uso del suo motore di ricerca e di Chrome, un elemento importante del successo del browser e secondo le accuse sfruttato illecitamente da Google.
Published at: 2025-09-02 22:14:04
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