Gli effetti della guerra di Israele contro l’Iran: altro che “regime change”, a Teheran si rafforza il nazionalismo

Gli effetti della guerra di Israele contro l’Iran: altro che “regime change”, a Teheran si rafforza il nazionalismo


Non si tratta di una corsa all’armamento fine a sé stessa, ma di una risposta a un’escalation che fa apparire Israele – anche agli occhi di chi ha sempre promosso un minore attivismo regionale iraniano – sempre più propenso all’azione diretta, al di fuori delle logiche di deterrenza tradizionali. Anche segmenti tradizionalmente più pacifisti e non particolarmente avvezzi alla retorica sul “Grande Satana”, iniziano a condividere l’idea che l’isolamento dell’Iran non sia solo una conseguenza delle scelte di Teheran, ma anche il frutto di un ordine regionale e globale che ha abbandonato il Paese al proprio destino, prima e durante il genocidio a Gaza, rispetto al quale Teheran è sembrata muoversi in totale solitudine. Il silenzio delle monarchie del Golfo, l’inazione di Mosca e Pechino nei momenti più critici e l’atteggiamento ambiguo dell’Europa, hanno contribuito a rafforzare un sentimento di solitudine strategica che rende la postura difensiva dell’establishment più comprensibile, e per molti quasi inevitabile, al cospetto di un nemico che sembra agire al di fuori di ogni logica di equilibrio.

Author: Lorenzo Forlani


Published at: 2025-08-02 06:53:10

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