Gli avvocati italiani che si occupano dei crimini nazisti

Gli avvocati italiani che si occupano dei crimini nazisti


Ogni racconto, anche il più completo, deve comunque essere necessariamente corroborato da documenti dell’epoca per potere essere incluso in una causa: nel caso degli internati le rare lettere spedite alle famiglie (in cui era stampato il numero del campo in cui vivevano) oppure i fogli matricolari, cioè i documenti che sintetizzano la carriera militare di una persona e che nei loro casi includevano le circostanze del loro arresto e la successiva deportazione. Oggi questi documenti sono consultabili, ma per decenni erano rimasti nascosti in un armadio con le ante rivolte verso il muro nella sede della procura generale militare a Roma: la sua scoperta a metà degli anni Novanta portò all’avvio in Italia di decine di processi penali contro i militari tedeschi che erano ancora in vita ma non erano mai stati perseguiti per le stragi che avevano compiuto. Gli avvocati Vittoria Hayun e Iacopo Casetti, che hanno iniziato a occuparsi della vicenda dopo l’istituzione del fondo e oggi seguono una ventina di casi, fanno anche notare che le udienze vengono spesso fissate a più di un anno di distanza l’una dall’altra: capita spesso che per questo molti clienti, già anziani, muoiano prima della conclusione del processo.


Published at: 2025-04-28 09:30:25

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