Il riferimento stimola l’intervento di un iscritto Cgil, che prende la parola in “casa Usb” per mettere una pezza alla contestata scelta della sua organizzazione di non convergere sullo sciopero generale di lunedì scorso: “Grazie alle pressioni degli stessi iscritti, con la Flotilla abbiamo ottenuto il patto operativo con i sindacati di base per una mobilitazione comune per il prossimo sciopero generale in caso di blocco della missione umanitaria”. Il regime di apartheid in Palestina e il massacro a Gaza attraversano tutti gli interventi, ma la traiettoria uscita da Genova è più ampia: contrastare tutte le rotte d’armi e la militarizzazione degli scali, trasformando porti e snodi logistici in “porti di pace” — chiusi alle armi, aperti ai diritti e alla sicurezza dei lavoratori. Se qui di fatto si chiede il rispetto delle stesse leggi, altrove la giornata comune dovrà cercare strumenti diversi per affermare l’obiezione di coscienza e la disobbedienza civile quando la legge non tutela la scelta di non lavorare per la guerra.
Author: Pietro Barabino
Published at: 2025-09-28 07:08:05
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